lunedì 19 maggio 2014

San Francisco e Silicon Valley: una learnig experience in tutti i sensi

Capita a volte che la tua azienda ti metta alla prova, che ti chieda di fare squadra, di essere efficienti, creativi, innovativi. Non sempre però capita che ti venga chiesto di fare tutto questo giocando!

Da più di tre anni a questa parte, assieme a tutti i colleghi in tutta Italia, siamo stati catapultati in un progetto che mira a renderci uniti e complici per ottenere risultati migliori. Ogni anno siamo stati coinvolti in iniziative diverse fino ad arrivare ad un vero e proprio gioco, con squadre (la mia era composta da tutti i miei colleghi di ufficio), punti, alleanze, carte, dadi, carri armati e oche...(no vabbè gli ultimi tre me li sono inventati!).

Quando raccontavo agli amici di questa iniziativa mi guardavano con la tipica espressione di chi pensa che non lavori una mazza, quando poi ho detto che in palio c'era un viaggio alla loro espressione si aggiungeva stupore, ma poi, quando a natale ho mandato gli auguri con in aggiunta "ah ma sai che poi abbiamo vinto il gioco e quindi me ne vado a San Francisco in vacanza???!!"...beh lì credo che l'invidia li abbia divorati!

Abbiamo vinto per quella che si può definire una congiunzione astrale? Po'esse... 
Abbiamo vinto perché gli altri uffici non ci hanno messo lo stesso impegno? Ma non credo proprio! 
Abbiamo vinto perché, come diceva un mio contErroneo, siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastica? Eh direi proprio di si!
Quando c'è da essere uniti, creativi, competitivi, strategici noi rispondiamo alla grande! Ci siamo dati anima e corpo a questo progetto senza mai accantonare il nostro lavoro, questo viaggio ce lo siamo strameritato!

Ma ora veniamo a noi! Di solito vi do dei consigli per viaggiatori con passeggino, questa volta ahimè il passeggino non era previsto, ma comunque non voglio fare le veci di una guida! quindi eccovi le mie impressioni e qualche scatto!



1 - San Francisco e i mille panorami
Tra le città degli USA che ho visto, San Francisco è quella che ti spiazza di più in quanto a viste panoramiche. Passeggiando ti capita di salire su una "collinetta" e ritrovare improvvisamente il golden gate da una parte e il transamenrica dall'altra. Questo sali e scendi rende la città movimentata e sempre imprevedibile.
2 - Natura a gogo 
Nonostante Frisco (lì la chiamano così) sia una città con tanto di Financial Distict e traffico, sono stata catturata dal verde che la circonda e la riempie. Ovunque zone verdi, parchi e ovviamente...la baia! Ma poi in generale, trasporti pubblici con bus elettrici/tram e i plurifotografati cable car storici, taxi esclusivamente ibridi...insomma una città eco-friendly sotto molti aspetti.
3 - Non sono una foca, sono un leone marino!
Tormentone del pre durante e post vacanza. Avevamo letto di questi leoni marini che a seguito del terremoto che distrusse la città si sono smarriti e quindi sono rimasti lì...questo è quello che ci vogliono far credere! I furboni invece si sono piazzati sul molo più turistico e in base a come si girano vedono, alzatraz, golden gate, skyline, baia, persone che li riforniscono di cibo. Il tutto sollazzando beatamente al sole e facendo i fotomodelli! Si si...hanno proprio perso la via di casa...
4 - Passeggiata sulle collinette? Diciamo anche scalata freestyle.
In ogni film ambientato a San Francisco c'è almeno una scena in cui i protagonisti sono in mezzo alla strada e in cui sembra che dietro ci sia lo strapiombo. Non sono effetti speciali. L'anno scorso stavo programmando un viaggio in California con Elena e Marco, queste collinette mi hanno fatto molto riflettere sull'eventualità di tornare a San Francisco col passeggino...meglio aspettare! Ci sono  strade che danno le vertigini e che sarebbe meglio percorrere previa un allenamento di almeno un anno, io che mi alleno solo ai fornelli ho vacillato alla fine di Lombard street!

5- Il Cibo: Frisco, ti darò un'altra possibilità
Prima di partire avevo letto che San Francisco è una meta da foodie... Si questo vale se non sei in gita. Ci hanno portato in posti straturistici dove io non sarei mai entrata...mi pregustavo sto panino col granchio di cui tutti mi avevano parlato, un hamburger degno di nota e pancakes. Nulla di tutto ciò, quindi mi sono limitata a fotografare cibo che non ho mangiato :-(
Nota positiva: il pane! oh questi fanno un pane con una nota acida che mi ha ricordato (solo come sapore, attenzione!) il pane pugliese (BOOOOOOOOOOOOOM!)


6 - Learning experience
È ero che un viaggio ti arricchisce sempre e comunque, ma in questo caso il tutto è stato completato da un corso sulle start up e un mini tour della Silicon Valley: Stanford University, Linked-in e ovviamente Google, passando per Android, NASA e Singularity University.
Abbiamo visto cose che voi lavoratori umani...è tutto un'altro mondo!
Prendete la vostra concezione di lavoro perfetto, aggiungete qualche flipper, un paio di tavoli da ping pong, bus che vi portano da casa in ufficio sul quale timbrate e iniziate a lavorare (per non perdere più di un'ora nel traffico), sottraete il 20% del vostro tempo lavorativo e dedicatelo a quello che vi piace veramente, aggiungete 6 settimane (invece del giorno che viene concesso in Italia) di congedo pagato per i neo papà, moltiplicate il tutto per uno stipendio che è meglio non dire!
E tutto ciò come si ottiene? Con un ottimo percorso di studi (perché quello che comanda tutto o quasi sono le università) e con la più brutta delle parole in Italia: la raccomandazione! Meglio nota come "lettera di referenze", insomma se qualcuno dice che io valgo, questo varrà più o meno di lauree dottorati e master riportati solo in teoria su un curriculum?
Vi chiederete se da Linked-in sono andata a lasciare il cv? Vi lascio nel dubbio!

7 - Learning experience in tutti i sensi
Quando sono partita ho scritto un post piena di paure, ansie e lacrime.La prima volta che lasciavo Elena, per partire e andare lontano, a 9 ore di fuso orario. Nonostante Marco che con lei è bravissimo e i nonni arrivati in soccorso, ero terrorizzata. Il primo giorno di viaggio è andato in lacrime, il secondo è iniziato in lacrime perchè cominciavo a capire che, al contrario di quanto credessi, stava bene anche senza di me. Dal terzo giorno (nonostante io abbia appreso che aveva la varicella) qualcosa è cambiato, sarà stata la data del rientro ormai vicina, o forse la consapevolezza di avere una figlia bravissima che si adatta alle situazioni con una facilità incredibile. Sta di fatto che, contro ogni mia previsione, alla fine questa vacanza sono riuscita a godermela! Non smetterò mai e poi mai di ringraziare Marco e chiunque altro mi abbia spronato ad affrontare tutto con tranquillità e forza allo stesso tempo, le mie colleghe per avermi sopportata in ogni sfogo, i nonni per il pronto intervento-godimento nipotina e ovviamente la mia piccola grande bimba, che è una roccia!

8- La gioia del rientro
Di solito preferisco partire, ma questa volta al mio rientro ho trovato l'abbraccio più forte del mondo e una vocina che urlava "mamma sei tornata!". E non c'è partenza che tenga!

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